Roberto Mancini - Il socialismo rivoluzionario di Benito Mussolini
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Il prof. Mancini, in questo suo lavoro scientifico, non si limita, diversamente dalla letteratura dominante, a prendere in esame le origini del fascismo unicamente quale mera «reazione» alla condizione drammatica italiana nel 1918-1919, ma lo presenta come il naturale sviluppo delle criticità tanto del socialismo materialista, quanto del liberalismo/liberismo borghese. Significative, da questo punto di vista, le pagine di Alfredo Oriani (1852-1909) con «La rivolta ideale» del 1908 ove lo scrittore di Faenza presagisce la rinascita del popolo italiano, a seguito di quella profonda crisi di valori e di identità lasciata dall’Ottocento, attraverso il rinnovamento interiore, il senso augusto della continuità della vita e dei fini della Nazione, che accoglie «ugualmente i vivi, i morti e i non nati», e il culto dei valori etici radicati nella persona umana. In altri termini, la necessità di un ordine rappresenta il filo conduttore che mise d’accordo i sindacalisti rivoluzionari, i reduci di Fiume, quelli che attendevano impazienti l’attuazione della Carta del Carnaro del 1920 e gli squadristi sansepolcristi.