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Letterato e giornalista, collaboratore del “Caffaro” e de “Il Giornale di Genova”, Mario Maria Martini (1880-1953) fondò e diresse i periodici “Il Convito” (1902), “La Rassegna Latina” (1907-1908) e “Le Opere e i Giorni” (1922-1938). Fervente dannunziano, fu a Fiume, dove ricoprì il ruolo di Segretario speciale del Vate.
Da quest’ultima esperienza nacque “La passione di Fiume”, pubblicato alla fine del 1919, una manciata di settimane dopo i fatti narrati. Un vero e proprio instant book ante litteram, ma anche una corsara fuga di notizie, per combattere la censura istituita da Nitti. Per demolire la rete di notizie false diffuse dalla stampa intorno alla “città olocausta”, Martini elabora un dispositivo di contro-narrazione, una contraerea di articoli, dichiarazioni e documenti di prima mano, in un vertiginoso conto alla rovescia registrato in presa diretta, alla volta di una città in cui, forse per l’ultima volta del Novecento, la rivoluzione si fece esperienza sacra.