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Dopo la sconfitta dell’esercito imperiale, tragedia resa ancora più drammatica dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, l’America rinchiude generali, ministri e semplici soldati giapponesi in una squallida prigione in attesa del processo. Tutti i prigionieri di guerra, che verranno giudicati e condannati nel Processo di Tokyo, affidano al cappellano del carcere le loro volontà, i loro ricordi e la loro aspirazione a una vera pace, testimonianze qui pubblicate integralmente.
Shinsho Hanayama (1898-1995), studioso di religioni orientali e monaco buddista, fu il cappellano della prigione di Sugamo, a Tokyo, dov’erano stati rinchiusi dai vincitori americani i “criminali di guerra” giapponesi. Per tre anni ne raccolse confidenze e ultime volontà.