Wendell Berry - L’unico mondo che abbiamo
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Preoccupato per la salute, spaventato dalla morte, annoiato, insoddisfatto, vendicativo, ignorante, avido e ingenuo. Queste sono le qualità del consumatore ideale.
Non confidare nell’energia rinnovabile, ma nella nostra capacità di consumare meno energia. Sostituire lo standard di efficienza industriale – più profitto, più tecnologia – con lo standard di salute ecologica – più cura, più responsabilità – per proteggere la sola fonte dell’economia umana, che è sempre l’ecosistema nel quale viviamo. Diffidare della scienza delle corporation, libera di inventare cause e liberata dalla responsabilità degli effetti. Abbandonare l’economia intesa come “governo del denaro” e abbracciare l’economia come “governo della casa”: obbligarla a operare come un buon vicino delle comunità naturali e umane, poiché sul lungo termine solo la ricchezza delle une sarà la ricchezza delle altre.
Wendell Berry, il “filosofo contadino”, una delle voci più influenti e critiche d’Occidente, passa in rassegna in questi dieci saggi i temi principali del nostro tempo, forse gli unici di cui valga davvero la pena parlare: il rapporto tra economia ed ecologia, il “commercio della violenza” globale che distrugge comunità e terra nel nome del profitto, l’assoluta necessità d’iniziare a considerare come un “costo” la sistematica distruzione dell’unico mondo che abbiamo e delle sue culture locali e localmente adattate.