Contro il grande reset - Aleksandr Dugin
Manifesto del grande risveglio
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(…) L’idea principale del Grande Reset è la prosecuzione della globalizzazione e il rafforzamento del globalismo in seguito a una serie di fallimenti: la presidenza conservatrice dell’antiglobalista Trump, la crescente influenza di un mondo multipolare – soprattutto di Cina e Russia, l’ascesa dei paesi islamici come Turchia, Iran, Pakistan, Arabia Saudita e il loro sottrarsi all’influenza dell’Occidente.
Al forum di Davos, i rappresentanti delle élite liberali globali hanno annunciato la mobilitazione delle loro strutture in previsione della presidenza di Biden e della vittoria dei democratici negli Stati Uniti, cosa che desideravano fortemente.
(…) Il “Grande Reset” inizia con la vittoria di Biden.
I leader mondiali, i capi delle grandi corporazioni – Big Tech, Big Data, Big Finance, ecc. – si sono riuniti e mobilitati per sconfiggere i loro avversari – Trump, Putin, Xi Jinping, Erdogan, l’Ayatollah Khamenei, e così via. Per cominciare, si è cercato di strappare la vittoria a Trump usando nuove tecnologie – attraverso la “cattura dell’immaginazione” (…), l’introduzione della censura su Internet, e la manipolazione del voto per corrispondenza. (…)
(…) Il Grande Risveglio è la risposta spontanea delle masse umane al Grande Reset. Naturalmente, si può essere scettici al riguardo. Le élite liberali, soprattutto oggi, controllano tutti i principali processi di civilizzazione. Controllano le finanze del mondo e possono fare qualsiasi cosa con esse, dall’emissione illimitata a qualsivoglia manipolazione degli strumenti e delle strutture finanziarie. Nelle loro mani c’è l’intera macchina militare statunitense e la gestione degli alleati della NATO.
(…) Il Grande Risveglio è solo l’inizio. Non è ancora cominciato. Ma il fatto che abbia un nome, e che questo nome sia apparso proprio nell’epicentro delle trasformazioni ideologiche e storiche, negli Stati Uniti, sullo sfondo della drammatica sconfitta di Trump, della disperata presa del Campidoglio, e della crescente ondata di repressione liberale, poiché i globalisti non nascondono più la natura totalitaria della loro teoria e della loro pratica, è di grande (forse cruciale) importanza. (…)