Claudio Lanzi - Ritmi e riti
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A distanza di soli due anni dall’uscita della terza edizione, siamo lieti di presentare la quarta edizione, ulteriormente ampliata, di Ritmi e Riti.
Perché proporre una quarta edizione di un libro che in fondo parla “soltanto” di simboli e geometria sacra in un momento come questo, in cui tutta l’attenzione dell’opinione pubblica e anche della Intellighenzia scientifica e umanistica è focalizzata sulle scottanti questioni di attualità sanitaria e politica? La risposta è semplice e non può che essere una: l’uomo vive in una realtà a più livelli e a più dimensioni, in cui ogni aspetto influisce su tutti gli altri e ne è a sua volta determinato. E allora forse indagare il significato e il potere immenso dei simboli e dei numeri, anche e soprattutto in un momento così confuso e angosciante, può essere utile.
Nella nostra era tecnocratica ci viene insegnato che la matematica è un linguaggio, anzi, il solo linguaggio grazie al quale gli scienziati di tutto il mondo possono capirsi pur parlando idiomi diversi. 2600 anni fa, invece, Pitagora insegnava che la matematica (intesa come integrazione di tutte le discipline) è una scienza sacra e la applicava come tecnica d’insegnamento e di apprendimento per indagare e cogliere l’armonia dell’universo e ripristinare quella dell’Uomo.
In questa quarta edizione l’Autore ha approfondito la meditazione sulla pratica del respiro consapevole collegandolo al profondo e denso simbolismo dei poligoni formatori dell’universo secondo le sapienti partizioni pitagorico-euclidee. Il curioso lettore troverà interessanti approfondimenti sulla “divina proporzione”, che impregna si sé non solo le raffigurazioni dei testi alchemici medievali e rinascimentali, ma anche le opere d’arte più famose e discusse, come ad esempio la Melencolia I di Albrecht Dürer, che l’Autore sprona a guardare con occhi attenti per cogliere la magia del famoso e discusso poliedro irregolare. Il testo si sofferma poi su alcune importanti consonanze tra la ghematria ebraica, la numerazione Maya e l’I-Ching, sui pieni e i vuoti della scacchiera e sui bianchi e i neri del mosaico pavimentale di una certa chiesa fiorentina, mostrando che davvero tutto è collegato a tutto il resto, per chi ha occhi per guardare.
Buona lettura.