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Ferruccio Vecchi nacque a Sant’Alberto, in provincia di Ravenna, il 22 Marzo 1894 da una famiglia di sentimenti repubblicani-mazziniani. Trasferitosi con i genitori a Bologna nel 1913, si trovò immerso ben presto nel clima “insurrezionale” della lotta tra interventisti e neutralisti, sposando con sincera passione patriottica e irredentista le lotte studentesche a favore dell’entrata in guerra dell’Italia. Chiamato alle armi, dopo il Corso Allievi Ufficiali, fu assegnato ad un Reggimento di Fanteria e poi, volontario, venne trasferito nel XXX Reparto d’Assalto. In queste unità speciali, in quello che sarà l’ultimo anno di guerra, assorbirà tutta la mistica guerriera che sarà una caratteristica peculiare propria per il resto della sua vita. L’Italia del primo dopoguerra rappresentò per Ferruccio Vecchi – e per tutti quelli come lui – una profonda delusione. Per lui la strada era già scritta. La guerra sarebbe continuata. Se ieri si era combattuto contro i nemici esterni della Patria, ora