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“Vivo fuori dal mondo, ho bisogno di essere aggiornato su tante cose e persone...”. Suggerimento esaudito, in cambio di una promessa. “Non ho mai letto un libro in vita mia. Vorrei cominciare con questo”.
Alviero Chiorri
Questo libro è sul calcio. E sui calci. Quelli che certi danno alla vita. O meglio alle cose ovvie della vita...
L’autrice ebbe modo di conoscere molti calciatori grazie al programma radiofonico “L’insostenibile leggerezza di Effenberg” e di chiacchierare con loro di pallone, pensando che non fosse solo una palla che rotola..., ma anche di spogliatoi, di emarginazione e di periferie. <br>Il programma è stato definito una “piccola cellula rivoluzionaria”, un po’ come il calciatore viola che ha ispirato il titolo, il tedesco Stefan, uno che a modo suo si è sempre schierato contro il potere costituito. Un po’ come i personaggi di questo libro. A partire da uno che quando era bambina attirò la sua attenzione per via del suo modo strano di stare in campo: i capelli lunghi e l’orecchino, il talento dentro due scarpini diversi (il destro a sei tacchetti, il sinistro - quello usato per calciare - a tredici). “Un Chiorri Alviero, c’è solo un Chiorri Alviero”: se gli facevano questo coro, un motivo ci sarà. E infatti è da lui, dai suoi ricordi, dalle sue richieste, dalle sue curiosità che parte la sequenza dei personaggi